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Sono passati quasi 20 anni da quel maggio del 2002, quando dal sito di The Games Machine annunciammo l'arrivo del nuovo, scoppiettante numero 85 di Zzap!, realizzato sulla falsa riga del #107 inglese. All'epoca fu un una bella rimpatriata, con tante faccine conosciute e altre tutte nuove, arruolate per l'occasione. Ma erano altri tempi: la Xenia Edizioni pubblicava ancora le sue riviste, il Commodore 64 vivacchiava in clandestinità, i giochi che uscivano nel circuito dell'homebrew erano pochi e si è potuto pensare a una singola 'uscita' del tutto gratuita, in formato digitale. Ma il numero 85 non era un semplice divertimento: nelle intenzioni di chi lo ha realizzato, è stato un numero ufficiale, parte integrante della storia della rivista, nonostante il supporto e il metodo di distribuzione diversi.


Fast forward fino a metà gennaio 2021, quando un trio di ex-redattori di Zzap! (Paolo Besser, Davide Corrado, Danilo Dellafrana) e un 'outsider' proveniente dalle riviste underground per Amiga (Nicola Morocutti, Bitplane) decidono che l'Italia sia stata privata per fin troppo tempo della più bella rivista di videogiochi di sempre e, sull'onda del successo di Chris Wilkins e dei suoi annuari dello Zzap!64 inglese, che sarebbe stata ora di dare nuova linfa anche alla controparte italiana. 


Così eccoci qua, con il numero 0 da 16 pagine appena dato alle stampe (in pochissimi esemplari, perché i numeri 0 di solito servono soltanto a mostrare a possibili editori, partner e inserzionisti la bontà di un progetto - e poi la stampa costa parecchio!), con la possibilità di scaricarlo in formato PDF. Nelle nostre intenzioni ci sarebbe un magazine da 48 pagine con cadenza aperiodica, più o meno trimestrale, da 3-4 uscite all'anno. Al momento, abbiamo ottenuto dai detentori dei copyright (Fusion Retro Books e Oliver Frey) l'autorizzazione a usare nome e logo Zzap!, primo indispensabile passo per trasformare il nostro sogno in realtà.


Perché questo avvenga, tuttavia, sono necessari anche tanto entusiasmo, uno sforzo economico non indifferente e tanti lettori. Se le spese di un magazine in formato PDF sono piuttosto rapide da coprire, lo stesso non si può dire per una rivista stampata. Ma di questo, e di molte altre cose, potremo discuterne insieme sulla nostra pagina di Facebook.


Nel frattempo, godetevi questo scorcio di un meraviglioso passato prepotentemente deciso a tornare.

sì, certo, il PDF sarà anche economico... ma la carta stampata è sempre un'altra cosa!



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